Sculture in Pietra

La storia di Pantaleo Avellis, l’artista della pietra nella bottega di Bitonto

By Francesca Bianchi , on 12 Giugno 2025 à 18:30 , updated on 13 Giugno 2025 - 5 minutes to read
La storia di Pantaleo Avellis, l'artista della pietra nella bottega di Bitonto

Il percorso artistico di Pantaleo Avellis: un maestro della scultura in pietra nella tradizione di Bitonto

Nel cuore della Puglia, tra le vie storiche di Bitonto, si cela una figura che rappresenta l’eccellenza dell’artigianato artistico e della tradizione scultorea: Pantaleo Avellis. La sua storia si intreccia con una lunga e affascinante eredità di perfezione manuale e creatività, tramandata attraverso generazioni di artigiani. Nato nel 1944, Avellis ha dedicato tutta la vita alla lavorazione della pietra, diventando un punto di riferimento non solo per il suo territorio, ma anche per il panorama artistico nazionale e internazionale.

Attraverso decenni di esperienza, Avellis ha saputo reinterpretare il rapporto tra tradizione e innovazione, mantenendo vivo l’artigianato locale e al tempo stesso abbracciando nuove forme di espressione. La sua bottega di Bitonto, un vero e proprio laboratorio di idee e tecniche, ha visto crescere opere che si distinguono per armonia, durabilità e forza narrativa. Questo elaborato esplorerà non solo il suo percorso umano e artistico, ma anche il significato profondo della sua opera all’interno della cultura delle pietre, nonché il ruolo protagonista della sua attività nella preservazione e rivitalizzazione della tradizione locale.

Le radici profonde della tradizione scultorea di Pantaleo Avellis a Bitonto

Le radici profonde della tradizione scultorea di Pantaleo Avellis a Bitonto

Origini e formazione: dalla bottega di Bitonto alla scena artistica nazionale

Sin dalla giovane età, Pantaleo Avellis ha respirato l’arte e il mestiere dell’artigianato locale. Cresciuto in una famiglia dove la lavorazione della pietra era praticata come esempio di eccellenza artigianale, ha potuto affinare le sue capacità tra le mura della bottega di famiglia a Bitonto. La sua prima formazione si è consolidata con l’educazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, istituzione che ha rappresentato un crocevia tra la tradizione e le innovazioni artistiche contemporanee.

Nel 1970, Avellis ha intrapreso un percorso che lo avrebbe portato a diventare uno tra gli artisti più influenti nel panorama pugliese. La sua formazione è stata particolarmente influenzata dall’insegnamento di Amerigo Tot, scultore di fama internazionale e maestro di grandi della scultura moderna. La sua tecnica, basata sulla lavorazione diretta della pietra, si è arricchita di uno studio approfondito delle forme classiche, con un occhio rivolto anche alle arti contemporanee. La sua capacità di coniugare tradizione e innovazione ha aperto una strada fertile per una nuova generazione di artisti.

  • Passione per la lavorazione della pietra fin dalla giovane età
  • Formazione presso l’Accademia di Bari con insegnanti di prestigio
  • Influenza decisiva di Amerigo Tot nel suo stile e approccio creativo
  • Inizio ufficiale della sua attività espositiva nel 1975 con la partecipazione alla Quadriennale di Roma

Questa fase rappresenta il fondamento di quello che sarebbe diventato un percorso artistico ricco di opere che riflettono la storia, la cultura e le tradizioni di Bitonto e della Puglia tutta.

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Le innovazioni di Pantaleo Avellis: dalla scultura tradizionale all’arte multimediale

La transizione verso le installazioni multimediali e i linguaggi contemporanei

Durante gli anni Ottanta, Avellis ha tracciato un percorso di innovazione che lo ha portato a sperimentare con i linguaggi nuovi e multidisciplinari. Il suo primo approccio con l’arte multimediale risale al 1985, quando ha realizzato la sua prima installazione con elementi di tecnologia digitale e video. Questa svolta ha rappresentato un cambio di paradigma: l’arte non più solo nei materiali tradizionali, ma anche nel dialogo tra spazio reale e virtuale.

Uno dei momenti più significativi di questa fase è stato il progetto realizzato in collaborazione con il celebre attore Giorgio Albertazzi. La sperimentazione con il teatro, combinata con la videoarte, ha portato alla creazione di ambientazioni coinvolgenti in cui i elementi naturali come mare, vento e fuoco vengono registrati in presa diretta, con una forte componente sensoriale che mira a coinvolgere l’osservatore in una esperienza totalizzante.

Anno Evento Caratteristiche
1985 Prima installazione multimediale Utilizzo di tecnologia digitale e video integrato con sculture in pietra
1986 Collaboration with Giorgio Albertazzi Interpretazione scenica e videoarte integrata
2002 Dalla Pietra al Banchetto Mostra dedicata alla reinterpretazione della pietra in contesti performativi

Con queste esperienze, Avellis ha ampliato il suo campo d’azione, lasciando il segno come un artista capace di dialogare con il pubblico attraverso mezzi tradizionali e moderni, valorizzando sempre più la sua identità culturale.

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Il significato e la visione della creatività di Pantaleo Avellis nella cultura in evoluzione

Il significato e la visione della creatività di Pantaleo Avellis nella cultura in evoluzione

Tra mitologia e metafisica: la ricerca artistica di Avellis in un mondo in trasformazione

La ricerca di Pantaleo Avellis si inserisce in un contesto di continuo mutamento, in cui il simbolismo e il mito giocano un ruolo fondamentale. La sua riflessione sul presente si manifesta attraverso opere che sfruttano la bellezza e la durabilità della pietra, qualità intrinseche di questa materia secolare. Tuttavia, il suo rapporto con il passato si evolve in una prospettiva più astratta e metafisica, attraversando un ideale ponte tra il passato mitologico e un futuro incerto.

Il suo lavoro si distingue per un’ansia di infinito e una tensione verso l’altrove, un desiderio di superare i limiti della realtà visibile e di esplorare dimensioni più profonde e simboliche. Attraverso le sue installazioni e sculture, Avellis invita lo spettatore a percepire la continua trasformazione del mondo, accettando l’incertezza come una componente essenziale della vita stessa.

  • Utilizzo di forme mitologiche per richiamare il passato
  • Approccio metafisico per interpretare il futuro
  • Ricerca di un equilibrio tra arte tradizionale e sperimentazione innovativa
  • Opera come invito alla percezione della realtà in trasformazione

La sua arte testimonia anche un desiderio di eternità, che si realizza nel sapiente utilizzo del materiale pietra, simbolo di durabilità e memoria storica.

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